L’attualità di domani: MA QUANTA DETERMINAZIONE!, di François Leclerc

L’attualità di domani: MA QUANTA DETERMINAZIONE!”

(di François Leclerc, pubblicato il 6 gennaio 2013, l’originale in francese è qui)

L’armonizzazione della regolazione finanziaria è il mezzo più sicuro per impantanarla: ciò non è una grande scoperta, ma è una cosa che si verifica in ogni occasione e su ogni dossier. Ed è ciò che sta accadendo per il dossier del gigantesco mercato dei prodotti derivati (OTC, cioè Over-The-Counter). La finanza americana è diventata maestra in questo giochetto, da cui gli europei traggono a loro volta beneficio, e alla fin fine tutto si trascina e niente si fa, in nome del principio secondo cui non si deve dare un vantaggio concorrenziale agli uni o agli altri. L’altro trabocchetto classico consiste nel far valere la complessità del soggetto e nell’accentuarla, al fine di perdercisi in seguito.

La posta in gioco con gli OTC è determinante per la sicurezza del sistema finanziario, le estimazioni della Banca dei regolamenti internazionali (BRI) mostrano in effetti come, partito dal nulla al momento della sua creazione all’inizio degli anni 90, il mercato degli OTC si è sviluppato ad una velocità sfrenata, scambiandosi consensualmente (“peer to peer”) e fuori da ogni registrazione e controllo. Si parla di decine di miliardi di dollari, saltando ancora di un’unità rispetto alle cifre alle quali siamo abituati. Contributori principali all’accrescimento della bolla finanziaria mondiale, questi strumenti si sono rivelati essere dei mezzi di speculazione senza pari, che permettono scommesse sulla realizzazione delle ipotesi le più svariate, un gioco di casinò puro senz’altro fine all’infuori di quello di fabbricare del valore, tranne quando sono utilizzati marginalmente nella loro versione assicurativa d’origine.

È al più tardi alla fine del 2012 che dovevano essere definite le regole che permetterebbero di mettere in piedi delle camere di compensazione e delle piattaforme di negoziazione degli OTC. Una decisione del G20 che data del 2009 e che non è stata rispettata. Ciò dà a Janet Yellen, vice-presidente della Fed, l’occasione di formulare all’inizio di quest’anno la speranza che ciò divenga effettivo “il più presto possibile”, mentre i lavori messi in atto sul terreno dell’armonizzazione a Bruxelles sono solo agli inizi e avanzano con senatoriale “celerità”. Si fa valere la complessità dell’oggetto in questione e soprattutto, secondo Janet Yellen, che bisogna essere prudenti visto che le misure in discussione sono “suscettibili di aumentare il costo dell’intermediazione finanziaria e della copertura del rischio”. In tal modo la Yellen fa riferimento alla necessità che le transazioni sugli OTC siano assortite di garanzie – cioè di collaterali – al fine di evitare che le camere di compensazione non diventino in sé stesse dei formidabili concentratori di rischio… Ragion per cui si era pure presa in considerazione l’eventualità di accordare loro il privilegio di un accesso agli sportelli delle banche centrali, nel caso in cui …

Il sistema è dunque preso in una contraddizione, visto che la sua regolazione pesa sulla rendita globale. È facile indovinare quale scelta viene effettuata.

 

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